Cascate e dry-tooling, Valle d’Aosta

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Alcune salite su ghiaccio di Matteo Giglio e compagni in Valle d’Aosta.

L’impressione è che la stagione invernale appena chiusa abbia segnato una ripresa dell’arrampicata su cascata, e non solo per l’esplosione del dry tooling. Ce lo conferma anche l’attività invernale di questi primi mesi del 2003 di Matteo Giglio, ventinovenne guida alpina e maestro di sci valdostano.

Gennaio 2003
M. Giglio, A. Chabod e N. Meli hanno effettuato la prima ripetizione di “Decrire la rage” (110 m, III/5), una bella colata nei pressi del Ponte di Chevril (bassa Val di Cogne). La cascata, aperta nel 1996 da P. Gabarrou e E. Marlier, presenta un difficile tiro finale con due free-standing sovrapposti.
Qualche giorno dopo sempre Giglio, questa volta con V. Glarey, ha ripetuto “I tre porcellini” (50 m, II/5) un estetico sigaro aperto proprio il giorno precedente da M. Farina, P. Gabarrou e E. Marlier. La cascata si trova nell’anfiteatro di Rovenaud, a sinistra delle omonime “Placche” e si risolve con un’unica difficile lunghezza di corda.

Febbraio 2003
Il freddo intenso ha permesso a M. Giglio e A. Chabod di aggiudicarsi la prima ripetizione di “Mefist ice” (180 m, III/4+), situata un centinaio di metri a destra della già citata “Decrire la rage” (Ponte di Chevril, bassa Val di Cogne). Si tratta di una colata aperta nel 2000 da F. Damilano e dall’onnipresente E. Marlier, che annunciava anche un tratto di M6. Giglio e Chabod, con una breve variante di una ventina di metri a destra del tracciato originale, hanno evitato le rocce e sono rimasti sempre su ghiaccio.

Qualche giorno dopo, M. Giglio e N. Meli hanno effettuato la seconda ripetizione della fantastica “Au bout des thermes” (160 m, II/6) situata in fondo all’Orrido di Pré-Saint-Didier. La cascata, aperta da E. Marlier e A. Casalegno nel 1996, era stata ripetuta solo una volta dalla guida francese F. Damilano (ritratto in una celebre foto mentre affronta il free-standing finale). Quest’anno le condizioni della colata erano ideali. Giglio e Meli hanno attrezzato le soste a spit (con grande apprezzamento da parte dei successivi e numerosi ripetitori).

Dry tooling
Ancora Matteo Giglio, aiutato da N. Meli e dalle guide A. Mezzavilla, P. Raspo e M. Bal, ha riattrezzato e ampliato il “Muro dei Finaleros” nell’alta Valpelline. Si tratta di una barra rocciosa alta fino a trenta metri, di comodo accesso, dove trovano posto ora sei monotiri completamente spittati con difficoltà comprese tra l’M5 e l’M8.

INFO Matteo Giglio
Giornalista, Guida Alpina e Maestro di Sci
12, hameau Cretaz – 11020 Verrayes (AO)
tel. +39 349 8669772
[email protected] Goulottes Monte Bianco Matteo Giglio ringrazia Cassin e Scarpa per la fornitura del materiale

Au bout des thermes (160 m, II/6) – Orrido di Pré-Saint-Didier. Mefist ice (180 m, III/4+), situata un centinaio di metri a destra della già citata “Decrire la rage” (Ponte di Chevril, bassa Val di Cogne)

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